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PASTA AL PESTO GENOVESE

Ecco la pasta preferita di Cloe!

 IO SONO CLOE. LA DISLESSIA LA COLORO CON L’INCHIOSTRO DELLA MIA FANTASIA

PESTO GENOVESE

La ricetta del pesto genovese risalirebbe alla metà del XIX secolo. Tra le varie leggende la mia preferita narra che sia nato in un convento sulle alture di Prà, una frazione del comune di Genova. Pare che un frate andasse raccogliendo una pianta aromatica profumata dal nome “basilium” che pestava poi fresco  insieme ad altri pochi ingredienti portati in offerta dai fedeli.

RICETTA

Gli ingredienti sono rigorosamente sette e devono essere pestati dentro un mortaio in marmo con un pestello di legno.

Basilico, Parmigiano Reggiano DOP, Pecorino  Sardo, aglio, olio extraverdine di oliva, sale, pinoli.

Sia l’ordine degli ingredienti che il metodo di pestaggio favoriscono il buon risultato della ricetta. Può essere congelato per conservare colore e fragranza, in tal caso è consigliabile ridurre la quantità di olio per poi aggiungerlo al consumo.

TROFIE AL PESTO GENOVESE
trofie al pesto genovese

Il pesto genovese si addice perfettamente a un formato di pasta ligure detto “trofie” dalla forma allungata, sottile, e arricciata, realizzata con farina e acqua. Riguardo al nome esistono diverse spiegazioni, per farla breve anche in questo caso io scelgo la mia preferita. La parola trofia sembrerebbe derivare dal genovese strufuggià, strofinare, termine che si rifà al movimento della mano che striscia la pasta sul pianale per arricciarla. CRISTINA LANDI ci mostra il piatto di trofie al pesto genovese realizzato dalle sua mani abili per Art Food Gallery.

IL PUNTO DI VISTA NUTRIZIONALE

Il pesto genovese è un ottimo condimento che ci permette di beneficiare della freschezza degli ingredienti. Vi risparmio l’elenco delle proprietà benefiche degli ingredienti poichè per immagazzinarle dovremmo mangiare chissà quanto pesto in una sola volta!

La domanda più frequente a riguardo è “il pesto fa ingrassare?“. La mia risposta tiene conto sia della quantità utilizzata sia della frequenza di consumo. Escluse situazioni individuali specifiche, se limitiamo la sua aggiunta alla pasta e il consumo settimanale a due volte a settimana – non dimenticandoci che per la ridotta quantità di formaggio (fonte proteica)  questa salsa non può sostituire un secondo piatto – lo possiamo gustare tranquillamente.