Ero ignara dell’utilizzo della cartapesta per la creazione di statue e pareti nelle chiese, e questa curiosa e interessante scoperta l’ho fatta a Lecce, leggendo le didascalie descrittive nelle chiese, e camminando per le strade dove si possono incontrare statue in cartapesta e laboratori dove gli artisti artigiani realizzano le proprie opere, da statue a monili di vario genere.
L’arte della cartapesta risale al XVII secolo circa, grazie all’abilità di astuti artigiani che, inventando la “plastificazione” della carta, hanno valorizzato un materiale semplice e povero.
Dopo quasi un’intera giornata di pioggia, il sole fa capolino e incoraggia il turista ad uscire dal rifugio, un bar-ristorante dove vengono interrottamente servite le delizie culinarie leccesi oppure la stanza di un albergo in cui si è immersi in un libro o concentrati nella programmazione del prossimo itinerario. Esco dalla mia stanza confortevole e, ormai tardi per dirigermi verso quella che era la meta del giorno, faccio un giro nel centro di Lecce. Percorrendo il solito tragitto per arrivare al buon “pasticciotto” in piazza Sant’Oronzo, i miei occhi notano qualcosa di diverso: nelle vicinanze della Chiesa di San Matteo, la saracinesca di un’anonima bottega, sempre incontrata abbassata, è aperta. Dentro c’è una signora: seduta a un bancone sta dipingendo una piccola statua di cartapesta.
Non posso fare a meno di entrare! Osservo le creazioni e faccio conoscenza con la signora. Stefania Guarascio, l’artista in questione, gentilmente si presta a rispondere alle mie curiosità, e spiega le fasi di lavorazione della cartapesta.
In particolare, per le statue in lavorazione sul bancone ha assemblato mani, volto e piedi di terracotta alla struttura del corpo fatto con filo di ferro e paglia. Un primo rivestimento di cartapesta, poi la vestizione con abiti di cartapesta. La fase successiva si chiama fuocheggiatura, sulla carta vengono passati dei ferri arroventati per stirare la carta e renderla liscia. A seguire, la gessatura: con un pennello, sulla cartapesta viene passato un gesso a caldo che la prepara a ricevere il colore. Infine, la colorazione. La colla di assemblaggio è totalmente naturale, acqua e farina.
Come per il legno, anche la cartapesta necessita dell’antitarlo: solfato di rame aggiunto alla colla.
E i segreti del mestiere li lasciamo all’artista!