Luca non è solo un grande fotografo, soprattutto è un mio caro amico. La nostra amicizia è nata nel 2013, fu lui a scattarmi le prime fotografie per l’uscita del primo romanzo, e nel bene e nel male ci siamo scelti. Ho imparato tanto dal suo linguaggio fotografico, dalla sua capacità di cogliere i particolari, le sfumature. Le sue fotografie sono fonte d’ispirazione per me e accompagnano quasi sempre i miei pensieri scritti.
Le fotografie che creano il collage di sfondo a questo blog sono suoi scatti. Immagini di strada, di vita. Arte.
WHO IS THIS GUY?
Appassionato di viaggi e musica non ama definirsi fotografo. Ama semplicemente scrivere con la luce.
Perché “la macchina fotografica può rivelare i segreti che l’occhio nudo o la mente non colgono, sparisce tutto tranne quello che viene messo a fuoco con l’obiettivo. La fotografia è un esercizio d’osservazione”.
Sempre appassionato e affascinato dalle foto inizia a fotografare negli anni ’70 con la Yashica di suo padre e con la propria macchina fotografica regalata insieme alla Polaroid per la prima comunione, che possiede ancora gelosamente nel suo studio.
Si considera un autodidatta. Nel 2000 la sua espressione fotografica ha una svolta e una innovazione grazie alla nuova tecnica digitale. Intraprende una ricerca personale del colore nei riflessi stimolato da quanto sosteneva Oscar Wilde “il vero mistero del mondo è il visibile, non l’invisibile”. Foto-grafa con tutto quello ha a disposizione, dall’iPhone alla reflex Canon. La sua ricerca sulla linea e sulla luce lo spinge ad avvicinarsi alle sue tematiche preferite ovvero l’uomo nella sua essenza e la luce espressione di vita.
In fondo “una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea”.